Carburanti rinnovabili per la Regione Lombardia

 

Individuare soluzioni concrete e adottabili in tempi brevi per una decarbonizzazione della mobilità che sia sostenibile anche sotto il profilo economico e sociale. È il principio che ispira il manifesto “Carburanti rinnovabili per la filiera automotive in Lombardia” esito del tavolo di lavoro che ha riunito a Palazzo Lombardia l’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico e i rappresentanti di Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Confindustria Energia, ENI, UNEM - Unione Energie per la Mobilità, Assopetroli, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano, Assogasmetano.

Le proposte, inserite nel manifesto, si fondano sul principio della neutralità tecnologica, che attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni, compresi i motori endotermici evoluti e/o alimentati con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio, prodotti da scarti o rifiuti, e motori elettrici:

  • adesione agli obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente rischiose per la tenuta economica e sociale del sistema nazionale;
  • conseguente rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione, anche con riguardo alla revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali nuovi;
  • definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile, derivante da una strategia di decarbonizzazione aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie esistenti (Euro 7) ed alla valorizzazione delle nuove soluzioni;
  • focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi (energia elettrica, GPL ed i suoi sviluppi bio e rinnovabili, metano e biometano, idrogeno, e-fuel e carburanti da biomasse, biocarburanti utilizzati anche in purezza), valutandone i parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita (adottando una metodologia Life Cycle Assessment - LCA, dalla produzione all’esercizio incluso lo smaltimento);
  • introduzione di un traguardo intermedio al 2030 per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative disponibili, come sostenuto anche da ACEA (Associazione Europea Costruttori di veicoli).

Le filiere industriali automotive e carburanti oltre a costituire eccellenze a livello globale e a essere da anni asset strategici per il Paese, “hanno tutte le capacità innovative, tecnologiche e professionali per contribuire in maniera vincente alle sfide che i cambiamenti climatici ci stanno portando ad affrontare”. Senza contare che il recupero di un maggior grado di sicurezza/indipendenza energetica “salvaguarderebbe il settore raffinazione e distribuzione dei carburanti, con programmi adeguati di sostegno alla riconversione, dimensione da riprendere anche in ottica nazionale”.

Secondo i firmatari, “occorre quindi rafforzare la rete distributiva dei carburanti liquidi e gassosi a basse emissioni e riconoscerne il ruolo anche nell'infrastrutturazione per la ricarica Hpc”.

L'auspicio è che il manifesto sia ripreso da altre Regioni e utilizzato in Conferenza Stato-Regioni per indurre un riposizionamento del governo italiano sulle proposte europee.

 

Fonte: Staffetta Quotidiana