Biometano, in cantiere a Faenza un importante terminal di approvvigionamento

Il progetto è di Ham Italia e a regime consentirà di produrre nove milioni di chilogrammi all’anno di gas al cento per cento rinnovabile destinato all’autotrazione

A Faenza (Ravenna) sorgerà un impianto in grado di produrre nove milioni di chilogrammi all’anno di biometano per i trasporti proveniente dall’agricoltura. Il progetto è di Ham Italia, società italo-spagnola specializzata nel gas naturale liquefatto (GNL).

Il progetto, in fase di sviluppo, parte dal biogas generato da due digestori di proprietà della cooperativa vinicola Caviro, che recuperano e trasformano sottoprodotti derivati ​​dalla filiera enologica e agroalimentare.

La progettazione e la produzione delle apparecchiature è affidata a Fnx Liquid Natural Gas, filiale di Ham Group. Si tratta di attrezzature in grado di purificare il biogas fino a contenuti di anidride carbonica inferiori a 50 parti per milione; inoltre, il complesso di liquefazione consente di ottenere BioGNL pronto per il trasporto verso le stazioni di servizio.

Il biometano o BioGNL, noto anche come gas verde, si caratterizza per la sua impronta di carbonio negativa. L’impianto funzionerà con energia elettrica di origine rinnovabile, senza emissioni inquinanti. La capacità di biometano prodotta a regime corrisponderà a 140 gigawattora all’anno.

Il progetto, inoltre, contribuirà all’economia circolare, favorendo l’economia locale, generando occupazione, restituendo risorse e nutrienti al suolo, e offrendo un’alternativa sostenibile all'incenerimento o alle discariche.

È un progetto di grandi dimensioni, che darà all’Italia un importante terminal di approvvigionamento, rilevante nell’ottica dell’indipendenza energetica. Il traffico stradale dei serbatoi GNL con cui Ham attualmente rifornisce il nord Italia potrà giovarsi di una riduzione di oltre 600 mila chilometri all’anno.