La crisi? Un’occasione unica per la transizione energetica e digitale della filiera carburanti

Il settore carburanti è al punto di svolta. La crisi energetica internazionale e le sue ripercussioni sono andate ad incidere pesantemente su un settore già fortemente colpito. Per questo ad inizio giugno si è riunito al MiTE il tavolo tecnico per la ristrutturazione della rete carburanti.

Le associazioni di riferimento del settore che rappresentano i gestori, l’industria petrolifera e gli operatori indipendenti hanno sottolineato con forza ai loro interlocutori istituzionali la necessità di riformare l’attuale assetto della filiera carburanti.

Fuels Mobility ha approfondito il tema con il Presidente FAIB-Confesercenti, Giuseppe Sperduto.

Transizione energetica e lotta alle frodi, sono queste le sfide del settore?

“Stiamo vivendo una crisi energetica straordinariamente acuta. In un momento così destabilizzante è necessario rinascere partendo dalle sfide. Bisogna ristrutturare la rete e favorire la transizione energetica e digitale senza dimenticare la necessità di lottare insieme per sconfiggere un fenomeno dilagante come quello delle frodi nel settore carburanti che ogni anno raggiunge la cifra impressionante di circa 10 miliardi di evasione tra IVA e accise”.

Quali sono le vostre richieste?

“Quello che vogliamo e che ci auspichiamo, insieme alle altre Associazioni del comparto, è un impegno serio e concreto del governo. Per cambiare abbiamo bisogno di una programmazione e un’organizzazione certa.

Oltre 100 mila addetti ruotano in questo settore, la politica si deve fare carico di questa situazione. La risoluzione De Toma giace in un cassetto ormai da tempo. Sarebbe un segnale importante darvi attuazione. Dobbiamo lavorare insieme per dare maggiore dignità a gestori e lavoratori onesti”.

La principale criticità?

“Una su tutte, la sostenibilità economica delle nostre attività. La marginalità è di circa 3 centesimi lordi a litro. Garantire il servizio e sopravvivere è sempre più complesso. I costi sono schizzati alle stelle. I benzinai sono price taker, le entrate spesso non ci permettono di coprire le spese di gestione degli impianti”.

Guardando al futuro, come cambia la distribuzione carburanti nell’ottica della transizione?

“La distribuzione deve cambiare perché la mobilità si sta evolvendo e sta abbracciando la decarbonizzazione. Le parole chiave sono modernizzazione e riqualificazione. Adeguare il Paese al processo di decarbonizzazione dell’energia per la mobilità, modernizzare la rete, assicurare la pluralità delle fonti, implementare servizi e contrastare la doppia illegalità (fiscale e contrattuale). Questi sono gli obiettivi. Oggi ci sono le condizioni per lavorare insieme al superamento delle contraddizioni di un sistema che resta strategico per il Paese e lo sarà per i prossimi anni”.

Come sviluppare questo cambiamento?

“Fare rete, questa deve essere la nostra parola d’ordine come settore. Uniti siamo più forti verso le istituzioni e possiamo essere effettivamente il motore del cambiamento. Dopo anni di pandemia viviamo un momento ancora delicato ma sicuramente caratterizzato dalla rinascita. Per questo eventi come Fuels Mobility sono fondamentali. Diamo appuntamento a tutti i gestori a BolognaFiere dal 12 al 14 ottobre; FAIB-Confesercenti parteciperà alla manifestazione per dialogare con tutti gli stakeholder sui principali temi di interesse per l’Associazione”.